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Medico Veterinario Comportamentalista diplomato all’Ecoles Nationales Vétérinaires Françaises, Omeopata diplomato alla Scuola di Omeopatia Classica Cimi-Koinè di Roma e Fitoterapeuta con diploma di Master in Fitoterapia Clinica della Facoltà di Medicina, Università di Firenze. Ancora prima di laurearsi, nel lontano 1985, Monica era molto attratta dall’etologia e leggeva quanto era disponibile. Nella Facoltà di Medicina Veterinaria, a quei tempi, questi argomenti non erano assolutamente contemplati e, con fatica, riuscì ad ottenere di poter presentare una tesi sulla Medicina Psicosomatica negli Animali Domestici che segnò l’inizio del suo futuro lavoro. La tesi fu pubblicata ma, nonostante la soddisfazione personale, non ci fu alcun seguito immediato. Lo studio del comportamento negli animali d’affezione e la conseguente possibilità di fare terapia nei soggetti che ne presentavano alterazioni, in Italia era ancora un miraggio e ci si doveva accontentare degli eco che arrivavano dagli USA e Inghilterra dove già si facevano notevoli progressi. Anni dopo le fu offerta la possibilità di seguire corsi e seminari, tenuti anche da relatori stranieri, e finalmente iniziò a percorrere la dura strada del terapista di comportamento. Lasciato il lavoro in ambulatorio, decise di dedicarsi solo a questo settore. E la strada fu veramente dura, con percorsi difficili e periodi in cui avrebbe voluto mollare tutto, fino ad arrivare ad ottenere il diploma di Veterinario Comportamentalista in Francia. A chi inizia adesso a dedicarsi a questo lavoro, Monica vorrebbe dire che non è un lavoro come gli altri, ma un “percorso”, una sorta di lenta maturazione e di presa di coscienza di cosa vuol dire curare la mente di un animale. Al di là della necessaria preparazione teorica, è molto importante attraversare una serie di fasi che, positive o negative, portano alla vera conoscenza dell’animale, imparando ad osservare le sue piccole sfumature e, nonostante ogni specie abbia caratteristiche comuni di fondo, capire che ogni individuo è un mondo a sé stante con le sue personali strategie e le sue risorse. Tutto ciò significa che si deve imparare che fare terapia di comportamento significa essere elastici, sempre aperti a nuove esperienze e pronti a mettersi in discussione. In questo settore dove tutto è sempre in evoluzione, come del resto lo è ogni specie di cui ci occupiamo, è importante non dare niente per scontato; la rigidità e la fissità non appartengono a questo lavoro e non fanno progredire. Per questo motivo Monica è impegnata da anni nell’insegnamento, anche universitario, in questo settore, affinché la sua esperienza possa essere utile a chi decida di intraprendere questa strada. Adesso il comportamento degli animali domestici non è più un campo obsoleto; forse se ne parla anche troppo e a volte senza competenze ma, si sa, la notorietà si paga. Occorre in questo momento fornire chiarezza per evitare che, sull’onda di una moda del momento e forse anche con il miraggio di trarne vantaggi economici o politici, questo settore venga invaso da gente improvvisata a cui tutto interessa meno che il benessere dell’animale. Nel suo percorso Monica si è avvicinata allo studio dell’Omeopatia e della Fitoterapia come ausilio alle terapie di comportamento. In particolar modo l’Omeopatia Classica ha molti punti in comune con la Medicina Comportamentale, trattandosi entrambe di approcci sistemici che valutano il paziente nella sua globalità e all’interno delle relazioni con il suo ambiente di vita. Si è quindi applicata nello studio di queste due discipline completando così la sua formazione professionale in modo consono al suo approccio olistico. Monica Antoni lavora come libero-professionista in Toscana e in particolare in Versilia.